R - È probabilmente vero, noi ci riferiamo esclusivamente a coltivazioni di chinotti e non a piante isolate. La coltivazione del chinotto era diffusa per tutti i paesi del mediterraneo è quindi facile imbattersi in relitti di chinotteti e piante isolate (ad es. chi scrive ha notato parecchie piante a Creta-Grecia e in Algarve-Portogallo). L'utilizzo di tali piante è però praticamente nullo.
♦ D - Come si chiama l'insieme coltivato di piante di chinotto?
R - Chinotteto.
♦ D - Esistono diverse specie di chinotti?
R - Esistono delle varietà non sempre ben identificabili tra di loro: il chinotto a frutti piccoli (usato come pianta ornamentale), chinotto a frutti grandi (che è quello comunemente coltivato), il chinotto a foglia crespa, e il chinotto a foglia piccola.
♦ D - Vi occupate del chinotto anche come bevanda?
R - No, la nostra associazione è formata da buongustai che sono soprattutto degli storici; l'oggetto del nostro studio è la coltivazione della pianta (con le sue varie tecniche); le influenze sociali ed economiche delle produzioni tipiche liguri e cioè i chinotti sotto maraschino, i canditi (usatissimi per il pandolce genovese), la marmellata, il liquore di chinotto, nonché le forme artigianali ed industriali dell'organizzazione del lavoro e della produzione.
♦ D - Qual è la sistematica del chinotto tra gli agrumi?
R - Noi proponiamo la sistematica del genere CITRUS secondo lo schema di Swingle:
R - Il progetto King Orange è un progetto gestito dal Ministero dell'agricoltura americano volto alla ricerca di agrumi resistenti agli sbalzi di temperatura e con piante molto più produttive rispetto agli agrumi normalmenti usati negli USA che sono poi gli stessi che abbiamo in Europa (furono importati nelle Americhe a partire dall'800).
Furono individuati alcuni agrumi di origine asiatica (cina, giappone, filippine, indocina ecc.) e se ne cominciò la coltivazione sperimentale in alcuni terreni federali nelle isole Hawaii.
I risultati non furono all'altezza delle aspettative. In pratica se ne servirono solo alcuni vivaisti per incrementare le vendite di specie fino ad allora considerate esotiche e non facilmente reperibili sul mercato. Da noi un riflesso è dato dall'arrivo in tempi recenti di kumquat e calamondini.
Risulta che furono piantati anche un centinaio di piante di chinotto.
Il sito di queste coltivazioni è all'interno di una base militare ed è quindi sotto vigilanza armata (come è logico) da qui però le congetture di chissà quali esperimenti con coinvolgimenti alieni.
Personalmente le ritengo tutte prive di fondamento.